Il fibroadenoma è la neoformazione mammaria benigna più frequente in età giovanile, con un picco di incidenza tra i 15 e i 30 anni.Come appare il fibroadenoma?
Appare spesso come un nodulo mammario di consistenza dura, ma elastica, mobile e dai limiti netti. La consistenza spesso viene paragonata ad una "pallina rimbalzina", di quelle che si trovano nelle macchinette. Spesso vengono trovati durante un’autopalpazione di routine, dato che nella maggior parte dei casi non danno sintomi: non provocano bruciori o fastidi particolari. In alcuni casi possono ingrandirsi circa una settimana prima del ciclo mestruale e in quei giorni diventare più tesi e dolorabili.Può essere pericoloso il fibroadenoma?
Il fibroadenoma ha un potenziale di trasformazione maligna quasi nullo, vuol dire che la possibilità che diventi un tumore maligno è molto, molto scarsa. Infatti spesso mi trovo a tranquillizzare le mie giovani pazienti, che vengono in ambulatorio allarmate per aver trovato un "bozzetto" sul seno. Non c’è motivo per preoccuparsi, può dare fastidio ma è da considerare assolutamente innocuo.È necessario rimuoverlo?
Può essere necessario procedere alla rimozione chirurgica di un fibroadenoma solo in determinate circostanze:
Nei casi restanti è sufficiente tenerlo sotto controllo con un’ecografia mammaria e una visita senologica, da ripetere a cadenza regolare. Io consiglio di ripetere ecografia e visita senologica non meno di una volta ogni 12 mesi, soprattutto se non è stato controllato adeguatamente in passato.In cosa consiste l’intervento?
Quindi, nel caso in cui dovessimo rimuoverlo, sarà necessario un piccolo intervento chirurgico, chiamato "enucleoresezione", ovvero asportazione del solo fibroadenoma, con tutta la sua capsula, senza rimuovere il tessuto ghiandolare. L’intervento prevede un’incisione il più estetica possibile (attorno all’areola, verso il solco mammario inferiore o laterale) e può essere condotto in anestesia locale con sedazione o in anestesia generale con maschera laringea (che sarebbe un tipo di anestesia totale "leggera", senza intubazione). Si tratta di un intervento di routine, con dei rischi operatori minimi, ma non "facile". Infatti, dal momento che abbiamo di fronte spesso una ragazza giovane, è necessario il massimo impegno per non danneggiare i tessuti, non alterare la forma della ghiandola e nascondere il più possibile l’incisione chirurgica.
Per fare in modo che l’intervento sia il più estetico possibile, però, è necessario un piccolo fastidio i giorni successivi l’intervento. Dopotutto "chi bella vuole apparire, un po’ deve soffrire!". In questo caso il fastidio è rappresentato dal reggiseno postoperatorio. Si tratta di reggiseni particolari, compressivi (simili ai reggiseni sportivi che si trovano al Decathlon), che riducono il rischio di ematomi ("lividi") dopo l’operazione, fanno restare il seno ben saldo (anche quando abbiamo a che fare con mammelle di grandi dimensioni) e riducono il rischio di alterazioni cicatriziali. Io consiglio di indossarlo notte e giorno per almeno 2 settimane dopo l’intervento.
Una cosa importante da sapere è che, anche in caso di fibroadenomi molto grandi (3-4 cm), una volta rimossi non rimane il "buco"! Infatti, dato che rimuoviamo una neoformazione che comprime la ghiandola normale circostante, questa, una volta rimosso il fibroadenoma, tornerà ad espandersi, colmando il difetto. Infatti la mammella si comporta come una "molla": se viene compressa, torna a riprendere la sua forma originaria in circa 3-4 settimane, in modo che non ci siano asimmetrie tra le mammelle.E dopo l’intervento?
Una volta arrivato l’esame istologico definitivo continueremo a tenere sotto controllo il seno con ecografia e visita senologica (inizialmente ogni 6 mesi, per passare poi a dei controlli annuali). Infatti dovremo tenere sotto controllo la ghiandola mammaria per essere pronti a identificare per tempo un’eventuale nuova neoformazione in un seno che tende a formare dei fibroadenomi.